Mercato Business Intelligence post COVID | Questionario + Primi risultati

Condividi questo articolo con chiunque pensi possa trovarlo utile
Tempo stimato per la lettura: 6 minuti

 

Il COVID-19 ha cambiato la nostra vita e inevitabilmente ha cambiato l’intera economia Italiana (e non solo).

Sto realizzando il più grande studio sugli effetti del COVID-19 sul  settore della Business Intelligence in Italia. Ho preparato un velocissimo sondaggio per approfondire gli effetti del COVID-19 sul lavoro del consulente di Business Intelligence. Alla fine dell’articolo troverai anche i risultati parziali del sondaggio.

Questionario mercato Business Intelligence post COVID

Sto realizzando il più grande studio sugli effetti del COVID-19 sul nostro settore in Italia.

Non ci sono altri studi sugli impatti che il lockdown ha avuto e avrà sulla Business intelligence.

Io ho la mia idea e l’esperienza personale e di amici.
Ma questi dati sono ovviamente parziali.
Ho deciso per questo motivo di realizzare un velocissimo questionario (si risponde in meno di 2 minuti) per raccogliere i pareri di professionisti e manager della BI in Italia.

Prima di lasciarti al questionario, volevo solo dirti che se non hai voglia di compilarlo, non c’è problema, scrolla con il mousse e continua a leggere il resto dell’articolo (oppure clicca direttamente qui per leggere  i Principali cambiamenti del mercato BI causa COVID-19 )

 

Se invece vuoi partecipare al questionario, ti ringrazio e puoi rispondere direttamente da qui:

 

 

Principali cambiamenti del mercato BI causa COVID-19

Ormai sono quasi 60 giorni che il COVID-19 ha cambiato il volto del paese e con esso ha fortemente cambiato il nostro lavoro e la nostra quotidianità.

Per oltre 50 giorni l’Italia ha affrontato per la prima volta negli ultimi 60 anni un periodo di lock-down.

Questo ha cambiato completamente le nostre abitudini quotidiane e allo stesso tempo costretto moltissime aziende a stoppare le proprie attività produttive.

Ci sono stai almeno due impatti sul mondo della Business Intelligence:

    • effetti dello smart working sul lavoro del consulente di Business Intelligence
    • cambiamento del mercato con progetti stoppati e possibili ricadute sui progetti futuri

Effetti dello smart working

Lavoriamo in smart working da quasi 2 mesi tutti i giorni

Questo si può considerare come uno degli esperimenti sociali e lavorativi più grandi e lunghi di sempre.

I primi giorni ero super eccitato dalla possibilità di lavorare in smart working (sono di Roma e in questo modo evito quasi due ore di macchina al giorno). E questo tempo posso impiegarlo per stare di più con la mia famiglia.

Sul lungo periodo mi sono accorto che , ovviamente, ci sono anche tante “insidie” nel mondo dello smart working:

    •  Alienamento
    • Doversi organizzare meglio la giornata per non perdere la produttività
    • Inesistenza di una netta separazione tra vita lavorativa e personale
    • Difficoltà a gestire i bambini piccoli in casa (questo è sicuramente la parte più bella e complessa per me in questo periodo 😊 )

Queste considerazioni bastano a farmi dire di voler tornare in ufficio?

Non proprio, sono ancora convinto che lo smart working renda il lavoro più vivibile e aiuti a farci star meglio. Ma ovviamente abbiamo bisogno di organizzarci al meglio per continuare ad essere produttivi (ed equilibrati) .

Cambiamenti nel mercato della Business Intelligence

Il COVID-19, o meglio i lock down totale di questo periodo, ha avuto anche un altro effetto.

Molte aziende sono state costrette a chiudere.
Ma se chiudono o si fermano le aziende clienti, arriva qualche problema anche per le aziende di consulenza.

È quasi obbligatorio, se l’azienda è chiusa, nessuno ha bisogno di consultare dati e report.
E allora alcuni progetti sono stati messi in stand by e probabilmente molti progetti che sarebbero potuti partire sono stati bloccati/rallentati in attesa di tornare alla normalità.

Questa mattina parlavo proprio di questo con il mio collega.

Parlavamo di un nostro amico comune, consulente di Business Intelligence (come me e te probabilmente), che lavora in una delle big company della consulenza di BI.

Questo amico è in cassa integrazione perché il progetto su cui stava è fermo e non era allocato su altri progetti.

Certo è una situazione temporanea e che presto passerà (ci auguriamo tutti) ma nel frattempo il mercato della Business Intelligence è cambiato.
Chiariamo un concetto importante prima di proseguire.

Non voglio fare allarmismi e sono convinto che il settore della consulenza di Business Intelligence rimanga ad oggi uno dei più floridi in Italia.

Ma comunque sta cambiando.
Starai pensando:

“Si, Fabiano è chiaro che il mercato della BI abbia risentito di questo casino, ci mancherebbe! “

Ed hai ragione, ma come sta cambiando e cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi?
Nessuno lo sa, ma possiamo provare a scoprirlo tutti insieme

Ho preparato un velocissimo sondaggio per approfondire gli effetti del COVID-19 sul lavoro del consulente di Business Intelligence.

Mi aiuti a scoprire qual è davvero la situazione in Italia in questo momento e cosa si può prevedere che accadrà?

Hanno partecipato al sondaggio già oltre 100 professionisti (e manager) della Business Intelligence, unisciti anche tu a questo studio di settore

Primi risultati del sondaggio

Ho deciso di lanciare il sondaggio tra gli iscritti alla mia newsletter e devo ringraziare gli oltre 100 professionisti del settore che hanno deciso di dirmi la propria opinione ed aiutarmi nella raccolta di questi dati. (Se non sei iscritto alla newsletter ti lascio il form qui sotto così potrai unirti ai 300 manager e professionisti della Business Intelligence).

 

Grazie a queste prime risposte possiamo iniziare ad analizzare le risposte più interessanti e significative.

Come detto, l’obiettivo del questionario è quello di analizzare due aspetti principali:

    1. Smart working
    2. Cambiamento del mercato della Business Intelligence

Questi sono i temi principali de questionario e voglio fare una precisazione importante, tutti hanno potuto rispondere alla sezione dedicata ai cambiamenti del mercato ma, ovviamente, solo chi ha continuato a lavorare durante il periodo di lock-down ha risposto alle domande sullo smart working.

Probabilmente alcune delle persone in cassa integrazione/ferie forzate aveva avuto esperienze di smart working ma il contesto era completamente diverso. Un discorso è gestire lo smart working di parte del team uno o due giorni a settimana, un altro discorso è capire come i progetti vadano avanti per due mesi con tutto il team da remoto e che effetti questo tipo di lavoro possa avere sui lavoratori.

Cambiamenti mercato – risposte al sondaggio

La seconda metà di marzo l’Italia si è fermata.

Le aziende hanno dovuto chiudere  la parte produttiva ed in molti casi anche quella di vendita diretta (rimaneva operativa solo la vendita on line).

Ma che è successo ai progetti di Business intelligence?

E soprattutto:

Che è successo ai consulenti di Business Intelligence?

Per rispondere alla seconda domanda (che è la più importante), dobbiamo prima vedere le risposte alla prima domanda.

Principali cambiamenti nei progetti di BI
Quanto sono cambiati i progetti?

Partiamo con il dire che secondo la metà degli intervistati è cambiato poco o nulla sui progetti in cui lavorano.

Già questo è un dato molto interessante perchè in ben pochi altri settori si può sostenere che non ci siano stati enormi impatti. Ma vediamo in cosa consistono i principali cambiamenti visti.

Il cambiamento più grande visto dagli esperti del settore è relativo a progetti che sarebbero dovuti partire e sono stati interrotti (50% delle risposte).

E’ però molto incoraggiante notare che per il 38% delle persone sostiene che non sia cambiato nulla o quasi e soprattutto che quasi nessuno (meno dell’1%) ha finora detto che si  sono interrotti progetti su cui stava lavorando. Forse il mio amico è uno dei pochi sfortunati.

come sono cambiati i budget per i progetti di business intelligence

Per chiudere il quadro sulla situazione generale dei progetti e del mercato non ci resta che provare a capire se le aziende hanno cambiato l’allocazione del proprio budget e quindi diminuito i budget destinati a progetti IT o comunque legati ai dati.

Vediamo che il 70% degli intervistati ritiene che sia cambiato poco ai budget di progetti in corso e questo è abbastanza ragionevole in quanto ci sono contratti firmati e penali. Di questo 70% però, la metà sostiene che le aziende abbiano paura ad iniziare nuovi progetti ed investire in questo periodo.

A questi si aggiungono un altro 25% degli intervistati che sostiene che:

      1. i progetti già iniziati sono stati addirittura stoppati
      2. i budget destinati alla Bi e all’IT in genere sia stato congelato per mantenere la liquidità in azienda

Quindi diciamo che la situazione non è tra le più rosee nonostante in pochi tra gli intervistati abbiano vissuto enormi cambiamenti direttamente sulla propria pelle. Ma andiamo a vedere meglio tali cambiamenti

Cassa integrazione per le aziende di consulenza?

Partiamo con il dire che probabilmente il campione di intervistati è poco significativo a livello statistico in quanto vediamo che oltre l’87% degli intervistati abbia continuato a lavorare.

Dico che è  poco significativo perchè questa informazione va incrociata con quella contenuta nel seguente grafico:

 

Qui vediamo che la percentuale di aziende che ha usufruito della cassa integrazione è più alta rispetto ai numeri precedenti salendo al 25%.

Per questo motivo ti invito (se ancora non lo hai fatto) a partecipare al sondaggio per avere dati più significati => puoi accedere da qui

Ad ogni modo dire che il 75% delle aziende di consulenza di Business Intelligence ha continuato a lavorare è un dato più che incoraggiante.

1 azienda su 4 ha chiesto la cassa integrazione, per alcuni dei propri dipendenti.

Ben altri numeri rispetto a quelli, purtroppo catastrofici, della media nazionale:

Dati incoraggianti insomma. Le aziende di Business Intelligence hanno affrontato e stanno affrontando delle difficoltà, ma molto minori rispetto ad altri settori.

Smart working – risposte al sondaggio

Parto con il dire che io sono uno dei grandissimi sostenitori dello smart working e sono felice di aver appurato di essere in ottima compagnia.

Ma vediamo cosa hanno risposto gli intervistati

soddisfazione generale nei confronti dello smart working

La prima ovvia domanda che ho posto è stata:

Quanto sei soddisfatto complessivamente del lavoro in smart working da 1 a 10?

I risultati si commentano da soli! Circa l’86% dei partecipanti al questionario si è detta estremamente soddisfatto dello smart working.

Piccolo spoiler, io non sono tra quelli che hanno risposto 10 ma solo perchè non ho fornito le mie risposte 😉

 

Questo è un dato di grandissimo peso in quanto diversi studi hanno dimostrato che lo smart working aumenta felicità e produttività dei dipendenti.

I vantaggi sono abbastanza evidenti a mio avviso. Ma vediamo le risposte anche a questa domanda.

Vantaggi dello smart working

Le aziende di consulenza di Business Intelligence solitamente si trovano in grandi città, tra cui sicuramente Milano e Roma.

Chiunque ci viva potrà confermarvi che gli spostamenti in queste città richiedono molto tempo e diventano una significante parte della giornata.

Vi basti pensare che io sono a Roma e per andare a lavoro impiegavo solitamente 2 ore e mezza al giorno tra andata e ritorno.

Detto ciò ovviamente il più grande vantaggio risiede nel recuperare queste ore di vita.

Abbastanza rilevanti anche altri aspetti come:

      • meno stress percepito
      • più tempo per sè stessi

Lo smart working riduce il livello di stress dovuto al lavoro!

Svantaggi dello smart working

Ovviamente non esistono solo pro ma anche contro.

Ho posto diverse domande sull’argomento ed ecco i risultati:

Le difficoltà riscontrate più frequentemente sono:

      1. collaborazione con altre persone del team
      2. orari di lavoro più lunghi

La gestione del team è uno dei temi più sentiti proprio perchè quasi tutti i consulenti di Business intelligence lavora in team come confermato dal grafico seguente:

Quanto era diffuso lo smart working prima del covid-19?

Le aziende di consulenza su questo tema stanno iniziando a guardare allo smart working con sempre maggiore frequenza. Tuttavia prima dell’avvento, purtroppo tragico, dell’epidemia poco più della metà delle aziende utilizzava questo struemento.

Come cambieranno questi dati nel futuro?

Lo scopriremo presto…

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Allora aiutami a raccogliere più dati e tieniti forte per ottenere il più grande studio sugli impatti del COVID-19 sulla business intelligence. Partecipa anche tu al questionario cliccando qui

 

Condividi questo articolo con chiunque pensi possa trovarlo utile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *